L'ho vista... la prima volta... a Villa Medici. La matita dello scultore Bertola delineava le forme del suo viso, il pollice sfumava i lunghi capelli neri.
1898-1990
Di formazione classica (Belle Arti), vinse il Grand Prix de Rome per la scultura nel 1926 e trascorse quattro anni nella città eterna presso l'Accademia di Francia, nella sede romana a Villa Medici. Protagonista negli anni ’30 dell’integrazione arte-architettura, René fu esponente di spicco del movimento Art Déco. Accademico convinto, forgiato al classico dalla permanenza a Roma, modella figure imponenti, tonde e procaci, sempre solenni, riuscendo a donare al marmo “vita epidermica”.
Intorno al 1921 incontra Jacques Zwobada che ha due anni meno di lui ed è l’opposto. Al suo umanesimo solare, Jacques oppone la psicologia dell'ombra, tormentato dall'introspezione e da una vita interiore esacerbata dal dubbio e dal nervosismo. La musica è il grande rifugio per Jacques e anche la motivazione del loro incontro: René aveva organizzato un concerto tra gli studenti della scuola di Belle Arti, cercava un violoncellista e Jacques si presentò.
L'incontro con la giovanissima Antonia fu un colpo di fulmine, che cambiò la vita di entrambi. René divorziò dalla moglie per sposare Antonia nel 1933, che lo seguì a Fontenay-aux-Roses, vicino Parigi e da lei ebbe una figlia, Anne.